Facebook VS Apple: scontro tra i due colossi sulla Privacy
In occasione della giornata internazionale della protezione dei dati, Tim Cook ha tenuto un discorso alla Computers, Privacy, and Data Protection conference di Bruxelles. Nel suo intervento il CEO di Apple ha pronunciato un vero e proprio “j’accuse” contro le aziende tecnologiche concorrenti di Apple che utilizzano la profilazione e il traffico dei dati personali per generare enormi profitti.
- Oggetto della lite è l’App Tracking Transparency, una funzione del nuovo sistema operativo dell’iPhone che richiederà il consenso esplicito degli utenti prima di permettere alle app di tracciarli.
La responsabile privacy di Apple Jane Horvath ha risposto alle critiche di alcune associazioni per i diritti civili, che hanno lamentato i ritardi nell’introduzione della nuova funzione. Horvath ha spiegato che la decisione di rinviare il lancio all’inizio dell’anno prossimo serve a “dare tempo agli sviluppatori di adeguarsi aggiornando i sistemi e le pratiche sui dati”.
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Il contrattacco di Facebook non si è fatto attendere. “Apple sta usando la sua posizione dominante per privilegiare la propria raccolta di dati, rendendo quasi impossibile per i suoi concorrenti utilizzare gli stessi dati“, ha dichiarato il social. “Sostengono che si tratta di privacy, invece si tratta di profitto”.
Il colosso dei social network ha pubblicato sulle tre testate un messaggio in cui si schiera contro Cupertino e in favore delle piccole imprese di tutto il mondo, difendendo le attività commerciali che utilizzano i servizi di pubblicità personalizzata online per promuovere i propri prodotti e intercettare nuovi clienti.
Quali saranno i cambiamenti?
In un’intervista a Fast Company successiva al suo discorso, Cook ha inoltre chiarito perché abituarsi alla profilazione di massa è un pericolo per la società e ha dato la sua risposta all’annosa domanda:
- “perché dovrei preoccuparmi della privacy se non ho niente da nascondere”?
- “Come cambiamo i nostri comportamenti?
- Cosa facciamo di meno? Cosa non facciamo più?
- Su cosa smettiamo di essere curiosi, se sappiamo che ogni volta che siamo sul web, finiamo per limitarci sempre di più?
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Dalla prossima versione di iOS 14, le app dovranno sempre chiedere il consenso all’utente tramite un pop-up analogo a quello con cui si concede l’accesso alla location o ai contatti in rubrica. Questo cambiamento si unisce alle novità per la privacy già introdotte su iOS 14, come le “informazioni sulla privacy” arrivate a dicembre su App Store, una scheda informativa che tutti gli sviluppatori sono chiamati a compilare dichiarando tutti i dati a cui le app hanno accesso.
Una serie di cambiamenti che, inevitabilmente, hanno messo in cattiva luce le pratiche di Facebook sulla profilazione dei dati.
L’azienda di Mark Zuckerberg ha risposto alle iniziative di Apple con una campagna massiccia in difesa delle proprie azioni commerciali.