Kaspersky: i nostri dati sono al sicuro?
La “guerra in Ucraina” per mano della Russia è ormai una delle questioni più discusse dell’ultimo periodo. Si tratta di una situazione che in qualche modo riguarda (anche se in maniera indiretta) l’Italia e fa riflettere su una serie di argomenti che competono personalmente il nostro Paese, tra cui:
- i dati personali e, più nello specifico, le informazioni sensibili.
Infatti, a causa dell’attuale “conflitto” tra Russia e Ucraina stanno aumentando i rischi che possano coinvolgere direttamente diversi stati Europei , soprattutto sotto l’aspetto della cybersicurezza. In particolare, vi è il sospetto che il software Antivirus “Kaspersky” sia indiziata per avere legami politici ed economici con il Governo Russo.
La domanda sorge quindi spontanea:
- i nostri dati sono al sicuro o l’incolumità della sicurezza informatica è a rischio?
In questo articolo delineiamo i principali motivi per cui si è accesa una forte discussione circa l’utilizzo dell’antivirus Kaspersky e, nello specifico, se si dovesse trattare di rischi informatici oppure solo di ipotesi/teorie complottistiche.
La questione
Kaspersky Lab è una nota azienda Russa specializzata nella progettazione di antivirus e sistemi di protezione informatica.
La notizia che ha allarmato l’Italia è dovuta al fatto che il software è presente in molteplici dispositivi di soggetti pubblici italiani, tra cui amministrazioni, comuni, privati e ministeri.
Avendo accesso ad una molteplicità di dati, il timore è che l’azienda possa utilizzare impropriamente le informazioni per renderle accessibili a Paesi terzi, o che possa effettuare azioni di spionaggio e sabotaggio dei sistemi tramite malware o spysoftware nell’antivirus.
Indubbiamente, ad accrescere queste preoccupazioni e ad alimentare queste teorie sono state soprattutto le odierne tensioni che hanno colpito l’Ucraina. A questo, si aggiunge un’aggravante, ovvero il fatto che la Russia sia attualmente vista come una nazione “nemica”.
Azione preventiva o allarmismo?
Kaspersky si dissocia da queste critiche affermando:
- la sua posizione e la sua serietà circa il suo essere un ente privato e internazionale e, di conseguenza, dichiara di non avere favoritismi o accordi con governi, soprattutto con Mosca. I server sono inoltre situati in Svizzera, i quali processano e archiviano i dati.
Nel frattempo, il Garante Privacy ha aperto un’istruttoria e ha chiesto direttamente all’azienda coinvolta maggiori delucidazioni per far luce sulla questione.
In particolare, sono state chieste informazioni circa il trattamento dei dati personali effettuato nell’ambito dei diversi prodotti o servizi di sicurezza. In conclusione, Kaspersky dovrà illustrare all’Autorità Garante per la protezione dei Dati personali Italiana la posizione effettiva dei dati personali afferenti l’Italia, e che quest’ultimi siano effettivamente archiviati fuori dai confini nazionali e, più nello specifico, da quelli Europei.
Come comportarsi?
Ad oggi, non è stato ancora deciso se l’antivirus verrà sostituito con altri software presenti sul mercato.
Le sanzioni intraprese contro la Russia hanno aumentato gli screzi con i Paesi Europei e si teme che Mosca possa avvalersi di questi strumenti per avviare un attacco informatico.
Tuttavia, l’omonima azienda Russa è per la via della trasparenza:
- qualunque azione che introduca funzioni indesiderate comprometterebbe l’essenza stessa del suo business.