Privacy e Modello 231/01: come adeguarsi
Privacy e Modelli 231/01
Quando si parla di responsabilità e conseguenze da reato la prima domanda è: chi risponde? Un Ente o una persona giuridica può rispondere di un delitto commesso da un soggetto appartenente alla sua struttura organizzativa?
Il Decreto Legislativo 231 del 2001 introduce e disciplina per la prima volta in Italia il concetto di responsabilità amministrativa degli enti, norma che produce un forte impatto nei confronti delle società, che si trovano a rispondere in sede penale personalmente e direttamente dei reati commessi, nell’interesse o a vantaggio dell’azienda, dai propri vertici o dipendenti o collaboratori. Viene prevista l’attuazione di un Modello di Organizzazione e Gestione, strumento che se ritenuto idoneo può comportare per l’ente l’esimente dalla responsabilità, laddove risulti affidato ad un Organismo di Vigilanza il compito di vigilare sull’osservanza del Modello stesso.
I delitti (reati presupposto) sono tassativamente indicati dagli artt. 24 e ss. del D. Lgs. 231/2001, e ricomprendono, ad esempio, reati informatici, il reato di omicidio colposo o di lesioni colpose gravi o gravissime, reati tributari, reati contro la p.a., reati ambientali, ecc.
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La tutela dei Dati personali come si raccorda con la responsabilità amministrativa delle società e degli enti ai sensi del D. Lgs. 231/01?
Il Dott. Massimo Zampetti, partner e fondatore di PrivacyControl nonché Responsabile della Protezione dei Dati per diverse società ed Enti pubblici, ci ha illustrato i punti di contatto tra le due realtà.
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